Se è vero che il popolo dei tifosi della Nazionale di Calcio abbia reagito con sdegno all’insuccesso dell’ennesima esclusione nella squadra da competizioni internazionali, è altrettanto palese che una vera e propria crisi dell’intero settore sia in atto.
Tale crisi, in effetti, ha contorni molto semplici da considerare ed così circoscrivibile: se le squadre del Campionato Italiano sono composte di un rilevante numero di giocatori stranieri, indiscussi campioni e maestri di Calcio, è abbastanza ovvio che in occasione della costituzione della squadra della Nazionale, non potendovi, detti calciatori stranieri parteciparvi, la stessa Nazionale sarà costituita dai soli calciatori italiani che militano delle squadre di Serie A, benché queste ultime si avvalgano, nel corso del Campionato, delle prestazioni dei summenzionati giocatori stranieri, esclusi dalla stessa Nazionale.
Dunque, è tempo che cambino le regole, in quanto, oggettivamente, qualsiasi giocatore, ancorché di nazionalità non italiana che, però, milita in squadre italiane, avrebbe titolo ad essere incluso nella Nazionale Italiana che, per definizione, rappresenta la summa del Campionato.
In tale nuovo contesto, auspicabile, la Nazionale si avvarrebbe delle prestazioni di quest’ultimi che, a pieno titolo, di fatto, fanno il Calcio italiano.
Esclusioni dei non italiani e nazionalismi di tal fatta sono, evidentemente, fuori tempo e fuori luogo, a meno che non si esalti la retorica e sopraggiunga la miope visione del mondo e della società che, peraltro, pi più perbenisti, contraddittoriamente, contestano.
Tanto detto, meditiamo e, soprattutto, agiamo!
Giancarlo Caroleo