Solito gioco di parole? No. Sostanza. Ebbene, l’idea della Bellezza è sempre molto personalizzata e, ad essa, si associano non solo connotati riferiti a ciò che convenzionalmente possa “piacere ai più”, secondo parametri diffusamente condivisi, suscitando una positiva e rinforzante reazione di riscontro visivo, ma anche connotati riferibili al riconoscimento, diffuso, di qualità positive, sempre in ragione di parametri largamente condivisi, suscitando un’altrettanto positiva e rinforzante reazione di riscontro comunicazionale.
Dunque, il concetto della Bellezza, sia essa “dell’apparire”, sia essa “dell’essere”, si innesta su parametri di giudizio intersecabili e strettamente correlabili. Tanto detto, o meglio asserito, si pone una questione: quella relativa alla dovuta riflessione sulla sostanza di ciò che comunemente si intende per Bellezza del “di dentro” e Bellezza del “di fuori”, assunti apparentemente simili, ma in effetti molto diversi, rispetto all’idea stessa di Bellezza come connotato “dell’apparire” o connotato “dell’essere”. La circostanza è la seguente: la Bellezza del “di dentro” è diretto richiamo all’idea di ciò che si intende o si possa intendere come connotato di ciò che è in nuce all’oggetto, nella dimensione della sua rappresentazione più “entro” e, quindi, endogena rispetto all’oggetto medesimo e che, quindi, giace nella sua radicalizzazione più intima; mentre, la Bellezza del “di fuori” è l’esatto speculare della Bellezza del “di dentro” prima definita, che assume, in estrema sintesi, una sua specifica dimensione di “espansione… verso”, di taglio centrifugo! Entrambe, dette categorie della sensibilità, elevabili a categorie del pensiero, imprimono una loro semantica che, direttamente, interferisce nei processi della relazionalità, anche in funzione “al come ed al quanto” si percepisce, si comprende, si elabora.
Dunque “Bellezza” o “Bellezze”? Come districarsi? Come approcciarsi al ragionamento? Cosa fare e, soprattutto, come?
Risposta: ricerca nella Tua Bellezza del “di dentro” e nella tua Bellezza del “di fuori”. Lo scoprirai. Subito. O, quasi!