LA TORPEDO BLU

Ritorna “La Torpedo Blu”, breve momento di piacevole revival di quei mezzi che hanno positivamente segnato una porzione del nostro vicino passato, rubrica che utilizza, per darsi un connotato, lo stesso titolo di una famosissima canzone del Maestro Gaber il cui valore, anche nel suo caso, il tempo non cancella!

 

 

Anni 80: tempo di Yuppi con pantaloni a tubo, giacca con spalline, camicia bianca e cravattino stretto, il tutto su scarpe di vernice talvolta decorate e con suole con grossi bordi sporgenti…. Manca qualcosa? Certo. Manca di ricordare l’auto che più gli si addiceva: la Volvo 240, diesel con aria condizionata, tettuccio apribile, 6 cilindri in linea, 2500 cc, colore pastello “rinnovato”, 4 marce con aggiunta di overdrive  (ovvero una quasi 5° marcia innestabile elettronicamente, a pulsante…).  E’ tutto.

Gran bel problema quello delle strisce sui cofani, sul tettuccio o sui lati dell’auto…

Molteplici sono i punti di vista ed altrettanto dissonanti sono le loro sintesi.

I più pensano che l’apposizione di strisce di qualsiasi tipo, forma e dimensione resti una prerogativa del progettista del mezzo, senza altre opzioni. Altri, invece, ritengono che sia una legittima possibilità del proprietario del mezzo di abbellirlo e personalizzarlo con l’apposizione di strisce, in maniera libera e creativa.

Ricordate, voi tutti, quando negli anni settanta/ottanta, l’auto o la moto diventavano,  la “Mia Lei” oppure il “Mio Lui”? Quando, cioè, la Autobianchi A112 era “Il 112”, così come una motocicletta Laverda 750 a manubrio basso, diventava “Il Laverda”? E, questo avveniva anche per la “GT Alfa Romeo” che diventava “Il GT”, per la “Mini Minor Cooper 1300”, che era “Il Cooper”; tutto ciò, però, aveva anche il suo contrappasso: il Motocarro era, per tutti, “L'Ape” e, contestualmente, il Monovolume 600 Multipla, era per i più “La Multipla”!

Curando, sempre  per questo sito, la rubrica “La torpedo blu”, mi è capitato, nel tempo, di descrivere “belle signore d’altri tempi”, ovvero le auto che hanno fatto storia, a partire dagli anni sessanta/settanta e che, anche in questo nostro tempo di  modernismo sfrenato, conservano il loro valore estetico, emotivo e sono, anche, funzionali.

Prova ne è la mitica “Fiat Sport 850”, lo spiderino “tutto pepe”, di colore rosso brillante, il cui proprietario, mio amico, ha deciso di utilizzare quale “auto di ogni giorno”, a modo di “prima macchina”!