PARAFRASANDO QUA E LÀ

Spaccato di varia Umanità, interpretato nel segno del buon senso, della propositiva ironia, del fare "Pro", giammai del fare "Contro".

Non sempre professare La democrazia si traduce nella sua attuazione. Anzi, non raramente coloro che ne ostentano i valori sono quelli che, oggettivamente, nel loro agire quotidiano, ne tradiscono l’essenza.

Il concetto stesso di democrazia implica la consapevolezza dell’Eteros (l’Altro, il Diverso da te), ma paradossalmente la stragrande dei soggetti che si autodeterminano quali Modelli di democrazia non ammettono pareri, opinioni e nemmeno pensieri divergenti rispetto ai loro, talché, per una forma deviata di aristocrazia intellettuale (ovviamente faziosa ed artificiale), rigettano ogni forma di pensiero/altro!

Ad esempio esprimere pareri o posizioni autonome (nell’accezione più nobile del termine, laddove il senso sia quello della riflessione, del pensiero critico e della coscientizzazione individuale e/o collettiva), ove mai divergente, anche di poco, rispetto al pensare comune, viene percepito (specie da chi si professa democratico, ostentandone ed oltraggiandone il significato), quale oggetto da abbattere e da mettere all’indice, così come avveniva ai tempi dell’Inquisizione (anch’essa, peraltro, da questi altrettanto detestata, sebbene solo per slogan).
Vai a dire di essere contrario alle modalità che limitano la libertà individuale, a spiate attraverso telecamere, intercettazioni, interferenze, e quant’altro: i cosiddetti promotori del pensiero democratico (così si sogliono definire), saranno coloro che non permetteranno di continuare a farti dire il tuo, censurandoti come un appestato, sostenendo che solo il loro dire è quello giusto, e non altri!

Quanto sopra è solo un esempio: chi più ne ha, più ne metta.

L’auspicio è che torni ad emergere il buon senso, riconoscendo soprattutto nel pensiero divergente l’anima della democrazia, senza né censure, né tabù.

E, questo, solo i veri democratici lo sanno!

                                                                                                             Giancarlo Caroleo