LA TORPEDO BLU

Ritorna “La Torpedo Blu”, breve momento di piacevole revival di quei mezzi che hanno positivamente segnato una porzione del nostro vicino passato, rubrica che utilizza, per darsi un connotato, lo stesso titolo di una famosissima canzone del Maestro Gaber il cui valore, anche nel suo caso, il tempo non cancella!

 

 

Vedere un Vespone parcheggiato o sfrecciante con quel suo particolarissimo sound, non  passa inosservato.

Tante sono le motivazioni di tale fenomeno che, stratificandosi nel tempo, coinvolge un po’ tutti.

Per diverse ragioni, la Vespa (nelle sue tante sue versioni progettate nel corso dei decenni) è entrata nella cultura del nostro tempo, talché continua ad essere oggetto di interesse storico e di costume, ancorché sia ancora commercializzata, sebbene in una forma diversissima rispetto al progetto iniziale.

Al riguardo, ridonda una domanda che, per la sua genesi, merita di essere trattata, a sua volta, come focus di discussione. Ovvero, ci si chiede il perché tale iconico progetto non sia stato replicato, così com’era, conservandone le caratteristiche proprie, evitando di farla diventare un ordinario scooter monomarcia, solo timidamente  impreziosito da richiami stilistici retrò che ricordano le sue versioni storiche.

Gli scooteristi più attenti non si spiegano il perché nessuno abbia mai pensato di riproporre, ad esempio, il Vespone PX 200, identico alla sua versione degli anni ’80 su cui montare, però, un alternativo motore di 200 o 250 cc. a quattro tempi ed un impianto frenante a 2 dischi/integrato. Se avvenisse questo, presumibilmente, i più ritornerebbero ad acquistarne uno, anche per il solo gusto di possedere il Vespone (così simpaticamente definito) che, per la sua fenomenologia  è nei fatti una sorta di pregiata scultura del disegno industriale del nostro tempo!

Questa icona, che ha interpretato la genialità dell’ingegneria meccanica italiana di un tempo, porta in sé sentimento, vissuti, energia e fiducia nel futuro.

Varrebbe la pena, perciò, che l’Industria se ne rendesse conto, fermo restando che il rientro nel mercato degli scooter del Vespone garantisse le stesse qualità dei materiali, la facilità di manutenzione, la capillarità della rete commerciale, come era in passato.

E’ un sogno avverabile? E, se no, perché? 

                                                                                                        Giancarlo Caroleo