Ce ne sono tante che ancora padroneggiano sulle nostre strade, procedendo spedite sulle corsie di sorpasso extraurbane, oppure sfilando nel traffico cittadino, confondendosi e competendo alla pari con le vetture dei nostri giorni: sono le famosissime Uno Fiat. Se ne vedono di tutte le versioni, dalle più classiche con motore 903 cc, alle più tecnologiche ed avanzate (per i tempi) con motore Fire, così come le mitiche Diesel 1300 cc aspirate o corredate di turbina.
Si tratta di auto che, ordinariamente, continuano ad essere utilizzate dai loro proprietari, poiché non hanno alcun segno distintivo di appartenenza alle categorie storiche e/o assimilate. Più semplicemente, sono mezzi di uso comune che ancora oggi soddisfano le esigenze di mobilità di chi ne fa uso, riuscendo ad essere contestualmente comode e confortevoli, economiche anche nella gestione, funzionali e maneggevoli, belle ed eleganti, rispondenti ed identitarie…
La rilevante persistenza di tali vetture in un parco macchine che, per tante ragioni, si rinnova generalmente in lassi di tempo triennali, assume particolare significato, rappresentandosi quale nuova dimensione del concetto di Auto Classica, che sdogana l’archetipo di Auto Storica, museale e di rappresentanza valorizzando, di contro, l’idea di Classico nella sua più rispondente accezione di cosa che nel tempo conserva una sua attualità.
Eccone, pertanto, la più fruttuosa declarazione: il progetto della Fiat Uno è stato (conservandosi tutt’oggi come tale) innovativo e moderno, avanzato e futuribile, dando senso ad un connubio perfetto di designer, tecnologia e logistica, sintesi mirabile di lungimirante prospettiva.
Peccato che la Uno non sia più in produzione: sarebbe un miracolo se la riproponessero, ma a patto che fosse la stessa rispetto a com’era. Non altro!
Giancarlo Caroleo