Titolo forviante? No. Solo realistico.
Se, cari lettori di Pole Position, l’automobile oppure la moto, il camion o anche un pullman sono “di più” rispetto a sei semplici mezzi che utilizziamo per spostare persone o cose, assumendo così un profondo connotato di identità funzionale all’Essere ed al Saper Essere di ciascuno, di un Gruppo sociale, di una Nazione, di una realtà territoriale, è altrettanto plausibile che detti “mezzi di trasporto” siano, anche a domanda, veramente “mezzi” e non “un fine”.
Ciò detto, per ricondurre la questione alla concreta quotidianità, pare quanto meno utile porre una semplice domanda: che senso ha imbottire di moquette, di pannelli di stoffa o di cruscotti tappezzati con materiale facilmente suscettibile alle abrasioni gli interni di furgoni, mezzi da lavoro in genere, ex “motocarri” e le cosiddette citycar? E’ più gratificante immaginare (e solo immaginare…) che anche per questi mezzi sia esteso “lusso e comfort”, ancorchè “viverli” nella quotidianità sempre “in cattivo stato”, impolverati e lavabili con difficoltà, piuttosto che immaginarli più essenziali, ma gestibili anche per ciò che comporta l’igiene e l’aspetto?
A domanda, risposta…