Oggi rarissima, quasi introvabile: ve la ricordate la Fiat 1100 R Giardinetta, quella con la calandra a strisce cromate al cui centro, in rilievo, troneggiava il classico logo Fiat con sfondo rosso?
Qualcuno avrà modo di tornare indietro nel tempo, per omaggiare, a distanza di tanti, tanti anni, un’auto che ha fatto breccia, rappresentandosi per il suo reale valore tecnico, di funzionalità e di concreta utilità. Infatti, la versione “Giardinetta” (oggi definibile, sebbene impropriamente, Station Wagon…) dell’ultima serie della mitica Fiat 1100, si caratterizzava per una sua peculiarità: avere il portellone posteriore con apertura sul lato sinistro, anziché all’insù. Era veramente comoda quell’apertura, di facile gestione nelle operazioni di carico e scarico e molto funzionale per l’organizzazione dello spazio che, sfruttando il capiente volume cubico che si determinava dall’allungamento del tettuccio e delle fiancate, al di sopra del baule,regalava agio a chi necessitava di comodi ed utili volumi di forma quadrata, da riempire fino all’inverosimile! Il portellone sopra descritto oltre che ospitare, all’esterno, una solida maniglia metallica cromata, a leva orizzontale, di comodo aggancio e comprensiva di chiusura, nella sua apertura massima era mantenuto da una larga fascia di cuoio che ne garantiva la giusta angolatura, disegnando un funzionale angolo aperto, poco maggiore di 90 gradi.
Per il resto, l’auto manteneva i suoi connotati di gradevole berlina, confortevole per i suoi 5 passeggeri e resa più moderna dall’adozione del volante nero in plastica dura con pulsante centrale per il clacson, su sfondo grigio chiaro, montato anche sulla contemporanea Fiat 850, così come resa più elegante dai cromatissimi copponi coprimozzi montati sui cerchi delle ruote di 13 pollici, ed anche da un cruscotto nudo che mostrava la lamiera della carrozzeria in tinta, integrato da un comodo porta oggetti con sportellino (e chiave) ed un contachilometri, sempre in plastica nera, anch’esso integrato, sebbene parzialmente, nello stesso cruscotto. Ultima nota: la comodissima leva del cambio, quasi a cloche, dominava l’irregolare tunnel centrale interno, che delimitava le due poltrone anteriori, ricoperto dai tappetoni di gomma a righe a dai tappetini, sempre in gomma, ma a rombi colorati, alla cui destra, un poco più sotto dello spazio di movimento del braccio destro del guidatore, era alloggiata la leva del freno a mano, quella classica di metallo brunito, montata da quasi tutte le Fiat di quegli anni!