LA TORPEDO BLU

Ritorna “La Torpedo Blu”, breve momento di piacevole revival di quei mezzi che hanno positivamente segnato una porzione del nostro vicino passato, rubrica che utilizza, per darsi un connotato, lo stesso titolo di una famosissima canzone del Maestro Gaber il cui valore, anche nel suo caso, il tempo non cancella!

 

 

Da almeno quindici anni, se non più, è di fatto disueta la pratica del cambio della gomma che si forava. Armati di triangolo, crich e chiave comprensiva di manico finale a taglio per sganciare il coppone (rigorosamente “a pressione”), non già di cuneo di legno per stabilizzare la ruota posteriore, tutti erano un pò gommisti, almeno per le “cose di base”.  Quando ci si rendeva conto della foratura, ci si accostava sul lato della strada e la procedura aveva inizio.

Le sequenze erano quelle, scolasticamente dette e definite: l’algoritmo non si tradiva mai. Ordinatamente si eseguivano i singoli passaggi e, dopo una ventina di minuti, la ruota di scorta era già bella e montata, mentre quella forata veniva provvisoriamente posata nell’apposito spazio, nel cofano, per essere lasciata al gommista che provvedeva a risistemarla, rimontarla e rimettere quella di scorta nel suo alloggio. Questo è quanto. Per anni ed anni si è fatto così, ostentando talvolta anche l’esercizio di galanteria, allorquando a forare era una donna che, per la sua definita delicatezza, giammai sarebbe stata nelle condizioni di sostituire la ruota. Sicchè, il cavaliere di turno (certe volte più di uno…), intravedendo la donna ferma fuori dall’auto con la “gomma a terra”, vi si accostava e, quasi timidamente, chiedeva l’opportunità di rendersi utile. E, così, dopo essere stato autorizzato, si prodigava facendo del suo meglio: in un batter d’occhio la ruota di scorta era già montata e, poi, ringraziamenti, strette di mano e speranze spesso vanificate di strappare un appuntamento…extra!

Insomma, era bello tutto ciò. Ciò che oggi è solo ricordo, anzi lontano ricordo. Eh, già: tra copertoni “flat”, bombolette di silicone, sensori e quant’altro… non si fora più e, ancor peggio, nessuno saprebbe cambiare una gomma forata, allontanando verso l’imprendibile anche quella avvincente speranza di…rimorchiare qualcuna a cui si era, ingenuamente, offerto soccorso! Meglio ora? Non so!