5 COSE DA SAPERE SU...

5 curiosità, spiegazioni e storie su diversi argomenti (territorio, cultura, credenze, tradizioni, ecc.) che ti invoglieranno a proseguire la lettura di questa rubrica.

Pasquetta: tutti conosciamo questa giornata per la grande incognita metereologica “sarà bel tempo?” perché la gita fuori porta non può mancare e oggi più che mai sentiamo la necessità di uscire e stare all’aria aperta. È una di quelle tradizioni che amiamo rispettare ma quanto ne sappiamo delle origini e della ragione di questo nome?

ORIGINE PAGANE E CIVILI DELLA FESTA

Nelle Religioni pagane esisteva un giorno dedicato alla rinascita della Primavera, al risorgere del ciclo della vita, alla fertilità delle messi e all’arrivo della bella stagione. Questa ricorrenza pagana è stata acquisita come festa civile solo dopo il secondo conflitto mondiale, probabilmente per allungare di un giorno il riposo festivo pasquale proprio come il giorno di Santo Stefano allunga il Natale.

PERCHÉ SI CHIAMA PASQUETTA?

È un diminutivo di Pasqua entrato nell’uso popolare per indicare la giornata festiva, anche se non di precetto, che segue la Pasqua.

Il termine è una rivisitazione del nome Pasqua, un vezzeggiativo che indica questo giorno come una piccola Pasqua.

Un giorno di gioia e di festa ma non importante come la domenica e per questo si discosta dal suo significato religioso.

Come la Pasqua è una “festa mobile” poiché non cade ogni anno nello stesso giorno del calendario, ed è definita dalla data dell’equinozio primaverile e dalle fasi lunari.

Contrariamente a quanto si possa pensare non è festeggiato in ogni parte del mondo.

PERCHE’ SI CHIAMA LUNEDÍ DELL’ANGELO

Il vero nome corretto di questa giornata festiva, il lunedì dopo Pasqua, è Lunedì dell’Angelo.

In questo giorno si ricorda l’incontro dell’Angelo con le tre Marie (Maria Madre, Maria Maddalena e Maria di Cleofa) giunte al sepolcro, ormai vuoto, di Cristo per imbalsamare il suo corpo con oli aromatici.

È proprio l’Angelo ad annunciare la resurrezione dicendo alle donne di avvertire gli Apostoli.

Nei Vangeli si parla di giorno dopo la Pasqua e forse per questo è tradizionalmente festeggiato di lunedì, anche se in realtà gli evangelisti parlavano della Pasqua Ebraica che come tutte le loro festività, cadeva e cade tutt’oggi di sabato; le donne quindi incontrerebbero l’angelo al sepolcro di domenica.

Il termine Pasquetta è comunque più utilizzato poiché più informale rispetto a Lunedì dell’Angelo.

PERCHÉ SI CHIAMA LUNEDÍ IN ALBIS

Il lunedì di Pasquetta, però, contiene al suo interno un altro errore: il nome “in albis” locuzione latina per indicare “in [vesti] bianche”.

Canonicamente esiste un solo giorno con tale titolo ed è la domenica successiva alla Pasqua, “domenica in albis”.

Il nome deriva dall’antica tradizione di battezzare i neonati la notte di Pasqua: usanza ancora oggi molto diffusa.

Durante la cerimonia del battesimo i bambini indossano una veste bianca a simboleggiare la purezza, questa veste, fino a qualche decennio fa, doveva essere indossata per sette giorni e la domenica successiva era deposta in chiesa con cerimonia solenne.

Tale titolo, perciò, è stato dato dalla tradizione popolare, per indicare l’inizio della settimana “in albis” o il primo giorno in cui i piccoli indossavano la veste bianca.

LA GITA FUORI PORTA

Una gita fuori porta, una grigliata in giardino, un pic-nic o una passeggiata al mare, la tradizione italiana vuole che il Lunedì dell’Angelo o Pasquetta, si trascorra con la famiglia o con gli amici all’aperto e forse è proprio per questo che è uno dei giorni dell’anno più amati perché si approfitta delle prime giornate di sole per godere dei primi caldi in compagnia delle persone amate.

Ma da dove nasce questa tradizione?

Probabilmente la risposta ci giunge proprio dal Vangelo in quanto il giorno stesso della Resurrezione, Gesù Risorto si manifesta a due apostoli che erano in cammino verso Emmaus, a pochi chilometri da Gerusalemme.

Per ricordare questo viaggio dei discepoli si trascorrerebbe il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata “fuori porta”