L’estate sta per arrivare ma sono già iniziate le prime giornate in spiaggia e per i più fortunati in piscina o in giardino.
Fino all’inizio del 1900, il candore della pelle era considerato non solo simbolo di nobiltà, ma anche uno stereotipo della bellezza femminile. Fu la magnifica Coco Chanel, negli anni ’20, a lanciare la tintarella: ritornò da una vacanza in Costa Smeralda con un'ostentata pelle abbronzata e fu subito imitata dalle sue più famose clienti fino ad arrivare agli anni ’30 quando la televisione a colori consacrò la bellezza delle donne abbronzate.
La pelle ha bisogno di prendere sole e di ricaricarsi; una pelle dorata dona un aspetto più gradevole ed elimina dal nostro viso il grigiore invernalecausato dai lunghi mesi trascorsi principalmente a casa. L’esposizione solare è sinonimo di vita per le cellule del corpo, ma è anche una pratica ricca d'insidie; ecco la prima parte di alcuni consigli per conquistare un bel colorito evitando imprevisti fastidiosi, rilassandovi durante le vostre tanto desiderate vacanze, e – non meno importante - godere di un’abbronzatura sana e duratura fino all’autunno…e non perdete il prossimo numero con altri 5 preziosi consigli!
PREPARARSI ALL’ESPOSIZIONE SOLARE
Il corpo e il viso hanno bisogno di un’accurata preparazione che protegga la pelle da fastidiose scottature (e faccia durare di più l’abbronzatura).
La pelle durante i mesi estivi subisce dei veri e propri stress, in particolare in quelle zone che durante l'anno sono più coperte.
Anche durante le nostre attività quotidiane in città dovremmo adottare la stessa precauzione.
L’esposizione involontaria al sole, infatti, non è libera dal rischio di danni alla pelle e scottature, il sole di città può essere ancora più aggressivo.
Eliminare le impurità e le cellule morte è il primo passo per ottenere un'abbronzatura splendente: un paio di settimane prima dell’esposizione l’ideale è fare una buona pulizia sul viso ma anche sul corpo.
Per la pelle del viso, più delicata e più esposta ai fattori esterni, è consigliabile un esfoliantespecifico più leggero.
Sul corpo invece si può preferire uno scrub, scegliendo di applicarlo sulla pelle asciutta per un’azione più intensa e sulla pelle bagnata per intervenire più dolcemente.
Un semplice scrub naturale può essere preparato in casa con zucchero integrale, olio d’oliva e miele oppure con caffè e olio di mandorle: aiuta a esfoliare lo strato più superficiale dell’epidermide ridonando luminosità inoltre eliminerà le cellule morte che non permetterebbero alla pelle di respirare durante l’esposizione solare.
Esfoliata e detersa, l’epidermide necessita a questo punto di tanta idratazione e nutrimento, per arrivare ben preparata all’incontro col sole: diminuirà così il rischio di screpolature!
Utilizzate un fluido idratante o un olio (di oliva, cocco o argan) oltre al solito consiglio di bere tanta acqua.
ACQUA E CIBI
L'acqua è molto importante per mantenere la cute idratata e reintegrare le grosse perdite di liquidi causate dalla sudorazione.
Ciò che spesso s'ignora è che il benessere della nostra abbronzatura passa anche dagli alimenti che mangiamo.
Grazie a delle sane abitudini alimentari possiamo abbronzarci più in fretta prendendoci anche cura della nostra pelle, idratandola e rendendola più elastica.
Per ottenere un'abbronzatura intensa e uniforme è buona regola assumere alimenti ricchi in acqua, sali minerali e vitamine.
Affinché questi alimenti possano garantire risultati migliori, sarebbe opportuno iniziare a consumarli 30 giorni prima rispetto alla nostra prima esposizione o al periodo che dedicheremo alle vacanze e perciò all’abbronzatura, ma anche non rispettando questa accortezza i risultati saranno ottimi in ogni caso!
Molti alimenti favoriscono la sintesi della melanina (un pigmento che non stimola l’abbronzatura, ma che comunque contribuisce in parte al colorito cutaneo) come ad esempio i cibi di colore arancione poiché sono ricchi di betacarotene (zucca, carote) che è adeguatamente assimilato dal nostro organismo se consumiamo contemporaneamente anche qualcosa di grasso.
Il beta-carotene si trova anche in frutta e verdura di colore giallo e rosso come albicocche, pesche, melone, peperoni, pomodori, fragole, ciliegie o in verdura a foglia verde come broccoli e spinaci.
L’apporto di beta-carotene è molto importante per ostacolare e limitare i danni procurati da raggi UVA e UVB.
RAGGI UV ED ESPOSIZIONE
La prima fase dell’esposizione solare è sempre quella più sottovalutata; gli effetti (benefici e negativi) sulla salute sono ancora più decisivi se si sono già superati i 45 anni.
I raggi UV sono i maggiori responsabili degli effetti nocivi del sole sulla pelle e si distinguono in UVB E UVA.
Gli UVB stimolano l'abbronzatura, ma possono provocare stati infiammatori: sono, infatti, la prima causa di scottature ed eritemi.
Irradiano la terra durante l’estate e sono concentrati nella fascia oraria che va dalle 10:00 del mattino alle 16:00, è questa la motivazione per la quale è sconsigliata l'esposizione al sole nelle ore centrali della giornata.
Gli ultravioletti del tipo UVA superano di 50 volte la quantità dei raggi UVB, sono in grado di incentivare la produzione di melanina ma sono più insidiosi perché non provocano dolore e penetrano più in profondità nella pelle esono i principali responsabili dell’invecchiamento prematuro della pelle: rughe, macchie solari, perdita di elasticità, secchezza.
Per proteggersi quindi, bisogna utilizzare delle protezioni adeguate a contrastare gli effetti nocivi di entrambe le radiazioni.
La radiazione solare UVB è fondamentale per la sintesi della vitamina D che può essere stimolata proprio dall’esposizione al sole.
Questa vitamina è una delle tante componenti che hanno il potere di regolare il nostro umore.
Una mancanza di vitamina D presuppone stanchezza, affaticamento, malessere, mentre se presente in quantità normali, ci permette di sentirci attivi, dinamici e felici.
SCELTA DEI SOLARI
I prodotti solari vanno sempre scelti in base al fototipo e devono avere un fattore di protezione adeguato, evitate gli abbronzanti “fai da te”.
Una crema solare che protegge contro tutti i raggi ultravioletti offre la migliore protezione.
Il metodo di misura della protezione delle creme solari è l’SPF (SunProtectionFactor).
Il fattore di protezione solare (SPF) misura la forza del filtro di sole quindi maggiore sarà il numero dell’SPF maggiore sarà la protezione.
Le macchie solari sono una delle conseguenze più visibile, soprattutto quando da giovani si esagera con l'esposizione solare e lo si fa senza proteggersi con le creme solari.
Il consiglio è di spalmare la protezione solare almeno mezz’ora prima dell’esposizione per consentire alle formule di penetrare bene nella pelle e di svolgere al meglio la loro azione protettiva ed evitare le fastidiosissime scottature.
Ogni volta che si fa il bagno o che si suda troppo, va riapplicata altrimenti perderà la sua efficacia.
Non utilizzate le creme dello scorso anno; in genere le creme solari durano 12 mesi dall’apertura ma solo se conservate in condizioni ottimali quindi non sotto il sole, nella sabbia o mezze aperte, perché in questo modo ifiltri solari che contengono si degradano molto più velocemente e perciò non è garantita la loro efficacia.
In ogni modo, sulle confezioni oltre alla data di scadenza potrete trovare un simbolo con un barattolo aperto, è il PAO (period after opening – periodo post apertura), ed indica i mesi di conservazione ottimale del prodotto dopo l’apertura.
Utilizzare una crema solare con protezione non significa abbronzarsi meno ma solo in modo più lento e graduale, ottenendo in compenso un colorito più resistente nel tempo oltre che limitare i danni cutanei.
Il grado della tintarella dipende dalla nostra pelle quindi non è vero che più si sta al sole e più ci si abbronza.
Altri piccoli consigli sono: evitate di esporvi al sole con addosso delle sostanze foto sensibilizzanti come profumo o prodotti che servono da repellente o post punture d'insetto; tintarella sconsigliata anche a chi prende antibiotici o particolari medicine perché oltre alle scottature rischiate più facilmente reazioni poco piacevoli.
GRAVIDANZA E BAMBINI
In gravidanza la pelle delle donne diventa particolarmente sensibile.
Il cambiamento ormonale porta a un aumento della produzione di melanina, che come già detto è responsabile della pigmentazione più scura della pelle esposta al sole.
Il sole è fondamentale per la produzione di vitamina D, importante in gravidanza per lo sviluppo del feto, consigliamo perciò di utilizzare la protezione totale anche per evitare le macchie scure sul volto difficilmente trattabili dopo il parto.
Il feto vive e cresce in un ambiente la cui temperatura interna è regolata e mantenuta costante dal liquido amniotico e prendere il sole sulla pancia non influisce su questo meccanismo di regolazione.
Quindi nessun allarme, ma solo qualche accorgimento come usare il costume intero piuttosto che il bikini oppure coprire la pancia con un pareo, un prendisole o un tessuto leggero e inumidito, alternando sole e ore d’ombra.
Per i bambini è necessario avere un’attenzione speciale anche perché tenerli sotto l’ombrellone, non è facile così come spalmargli la crema solare o convincerli ad indossare cappellino ed occhiali da sole.
Anche in questo caso è consigliabile applicare la protezione almeno 15 minuti prima di esporli al sole e, anche se sulla confezione della crema è scritto “resistente all’acqua”, ricordate di rinnovare la protezione almeno ogni due ore e sempre dopo il bagno o dopo abbonanti sudate.
Prima dei tre anni, andrebbero portati in spiaggia nelle prime ore del mattino, o nel tardo pomeriggio.
La luce solare, in giusta misura, ha effetti molto positivi sulla loro salute.
Per evitare la disidratazione, è necessario offrire spesso da bere al bambino: acqua, succhi di frutta o altre bevande non fredde e a piccoli sorsi.