5 COSE DA SAPERE SU...

5 curiosità, spiegazioni e storie su diversi argomenti (territorio, cultura, credenze, tradizioni, ecc.) che ti invoglieranno a proseguire la lettura di questa rubrica.

In un mondo ancora troppo al maschile e in occasione della “Giornata Internazionale della Donna” abbiamo ritenuto giusto dedicare questo spazio e rendere omaggio a 5 prime donne che hanno lasciato il segno, in Italia e nel Mondo, per i loro meriti e per le loro conquiste e che sono diventate punto di riferimento per tutte le donne. Certo ce ne sarebbero state molte altre da portare alla ribalta, ma il titolo della rubrica ci impone di sceglierne solo 5 e allora, ecco le nostre preferite!

MARIA MONTESSORI (1870 - 1952)

Nasce a Chiaravalle, in provincia di Ancona, il 31 agosto del 1870. Educatrice, pedagogista, filosofa, medico con specializzazione in neuropsichiatria infantile, scienziata e volto celebrato sulla banconota da Mille Lire come memoria di un’eccellenza che ha segnato la nostra storia. Fu una delle prime donne, in Italia, a laurearsi nella facoltà di medicina. Nel 1901, insieme allo psicologo Montesano, fonda la Lega Nazionale per la Protezione del Fanciullo; in seguito alla loro relazione sentimentale nascerà Mario, figlio non riconosciuto dal padre. Lo sconforto per la fine di questa storia d’amore portò la Montessori a vivere un periodo molto buio ma proprio dalla delusione per l’abbandono del figlio, decise di dedicare tutta se stessa al bene dei bambini tanto che, nel 1907, fece nascere la prima Casa dei Bambini, situata in una delle zone più povere della Capitale. Il suo studio si avviò con l’attività medica svolta come assistente presso la clinica Psichiatrica dell’Università di Roma, lavorando con quelli che allora erano definiti “bambini anomali”. Dalla sua caparbietà e dalle sue esperienze di vita nascerà il metodo educativo per bambini che prese il suo stesso nome: il “Metodo Montessori”; inizialmente utilizzato in Italia, in brevi termini fu adottato anche in tutto il mondo. Il suo metodo consiste in un sistema educativo basato principalmente sull’indipendenza e sul rispetto del naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino, promuovendo l’auto-costruzione, la libertà e l’attività spontanea. Sulla base delle proprie osservazioni, la Montessori credeva che concedendo ai bambini la possibilità di agire liberamente all’interno di un ambiente costruito a misura di bambino (nel quale viene utilizzato del materiale didattico appositamente creato da lei stessa per lo sviluppo cognitivo specifico, sensoriale e motorio), ciò avrebbe spontaneamente contribuito ad un accrescimento ottimale su più livelli. Il Metodo dunque, rompe in modo rilevante gli schemi rigidi che fino a quel momento avevano caratterizzato l’educazione infantile. Il suo metodo è perciò una grande eredità per tutti noi!

MARGHERITA HACK (1922 – 2013)

Nasce a Firenze il 12 giugno 1922, la Hack è stata una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana. Ha condotto studi importantissimi nell’ambito dell’astrofisica tanto da diventare nel 1987 la prima donna in Italia a dirigere l’Osservatorio Astronomico. L’Osservatorio di Trieste, all’inizio degli anni Sessanta, era il peggiore d’Italia, sotto la sua direzione cominciò ad attrarre giovani da tutto il mondo e in pochi anni si trasformò in una moderna struttura di ricerca guadagnando rispetto a livello internazionale. Ha contribuito alla divulgazione della materia e alla ricerca con lo studio e la classificazione di diverse categorie di stelle. La Hack fu una figura di scienziata “sui generis”, un personaggio unico grazie all'atmosfera libera e priva di costrizioni che si respirava in casa Hack. All’inizio non fu proprio un colpo di fulmine con l’astrofisica, non avrebbe mai pensato, infatti, di dedicare alle stelle e all’universo più di cinquant’anni di vita, cominciò a occuparsene seriamente quasi per caso, quando si trattò di scegliere un argomento per la tesi. Diceva spesso “Siamo tutti fatti della stessa materia delle stelle, le abbiamo sopra la testa da millenni, eppure le conosciamo così poco”. Cercava nelle stelle la nostra storia e la nostra vera origine: nello studio della cosmologia vedeva la possibilità di leggere il passato dell'Universo. Anche se a chi glielo chiedeva, rispondeva che avrebbe preferito di gran lunga viaggiare nel futuro perché, in fondo, quel che è stato lo conosciamo già a sufficienza. A 56 anni ha fondato la rivista “L’Astronomia”, nella sua carriera ha pubblicato oltre 250 studi e diversi libri divulgativi, tanto che nel 1995 ha ricevuto il Premio Internazionale Cortina Ulisse per la divulgazione scientifica. Era a favore della ricerca scientifica sul nucleare, ma ritiene che l’Italia non abbia ancora i requisiti per mantenere a regime centrali nucleari. Nei cieli orbita un piccolo oggetto che porta il suo nome: si chiama 8558 Hack e consiste in un corpo celeste appartenente alla fascia principale di asteroidi, collocata orientativamente nello spazio che intercorre tra le orbite di Marte e Giove. Fu osservato per la prima volta il 1° agosto del 1995: i suoi scopritori, Andrea Boattini e Luciano Tesi dell'Osservatorio astronomico di San Marcello Pistoiese, decisero di intitolarlo alla Hack…quale onore più grande?

SAMANTHA CRISTOFORETTI

Nasce a Milano il 26 aprile del 1977. All’età di quarant'anni, ha già due importanti record sulle spalle: il primo, nel 2009, è quello di essere selezionata dall’ESA (Agenzia spaziale Europea), la sua prima missione sarà quella che porterà per la prima volta una italiana nello spazio. Il secondo invece, e più importante, è quello di aver conseguito il record europeo e femminile di maggior permanenza nello spazio per un singolo volo: è rimasta in orbita per 199 lunghissimi giorni a bordo dell’ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Durante questa permanenza nello spazio, la Cristoforetti rilascia interviste (anche durante il Festival di Sanremo), twitta foto e aggiornamenti seguitissimi tanto che la sua popolarità cresce a dismisura. Il suo è un sogno rincorso con anni di studio, dedizione e preparazione. E’ stata anche nominata ambasciatrice UNICEF nel 2015. Nei primi giorni del 2020 Samantha annuncia al mondo che ha lasciato l’Aeronautica Militare, ma rimarrà per tutti noi la prima donna che ha portato la bandiera italiana nello spazio.

RITA LEVI MONTALCINI (1909 - 2012) 

Nasce a Torino il 22 aprile 1909. Le sue scoperte ne hanno fatto una delle scienziate italiane di maggior pregio, ricercatrice infaticabile fino all’età di 103 anni, arrivò a vincere il Nobel per la medicina nel 1986, grazie alla sua scoperta sul sistema nervoso tramite l’identificazione del fattore di accrescimento delle molecole Ngf, importanti per lo sviluppo embrionale, per la quale ha vinto il premio Nobel per la medicina (l’unica donna italiana, finora, a conseguire un Premio Nobel “scientifico”) . E’ un’esplosione di curiosità, cultura, scienza, intuizione e desiderio di cambiare il mondo. Nominata senatrice a vita nel 2001 “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale” è anche simbolo conosciuto in tutto il mondo, dell’intraprendenza e dell’eccellenza italiana. Tra i tanti meriti è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Come spesso ha raccontato in televisione e in alcune delle sue interviste, provò l’orrore delle persecuzioni sugli ebrei; ne fu testimone diretta e non cessò mai di parlarne per mantenere viva la memoria. Quando nel 1940 fece ritorno a Torino, in quanto ebrea, non le fu permesso di iscriversi all’università. Non si arrese all’idea e mise su il primo laboratorio scientifico dentro la sua camera da letto. Vedeva nella scienza una vera e propria missione per riuscire a portare serenità e pace nel mondo. Nel suo lungo percorso di vita le vennero “consegnate” ben 20 lauree ad honorem.

NILDE IOTTI (1920 -1999)

Nata a Reggio Emilia il 10/04/1920, Leonilde Iotti, detta Nilde, fu una politica italiana del Partito comunista, oltre che una figura politica fondamentale nell’Italia del dopoguerra e nella neonata Repubblica. È stata membro dell’Assemblea Costituente e ha partecipato alla Commissione dei 75, ovvero il gruppo di deputati che ha lavorato alla stesura della nostra Costituzione. È stata poi membro del Comitato centrale del PCI e prima donna, nel 1979, a ricoprire la terza più alta carica dello Stato come Presidente della Camera dei Deputati mantenendo la carica per 3 mandati consecutivi. La carriera politica giunge all’apice quando nel 1977 viene eletta vicepresidente del Consiglio. Il primato per cui è conosciuta ancora oggi è quello di essere stata deputata ininterrottamente dalla prima alla tredicesima legislatura cioè dal 1948 al 1999. La Iotti fu promotrice della legge sul diritto di famiglia del 1975, della battaglia sul referendum per il divorzio (1974) e per la legge sull'aborto (1978) e sempre in difesa delle donne e dei diritti civili. La sua figura pubblica è strettamente connessa a quella privata: fu infatti legata a Palmiro Togliatti, guida storica e carismatica del Partito Comunista Italiano, conosciuto in un ascensore di Montecitorio. La loro relazione seppe resistere a tutti gli attacchi, soprattutto all’interno del Partito, perché Togliatti era già coniugato con un figlio e all’epoca aveva 53 anni quindi molto più grande di lei.