1 – LENTICCHIE
Mai far mancare le lenticchie sulla tavola di Capodanno! Oltre a costituire una fonte di nutrimento essenziale per la salute, mangiare lenticchie, serve a propiziarsi denaro e fortuna economica e di questi tempi, chi non ne ha bisogno? Perché portano fortuna: con la loro forma tonda e appiattita ricordano le monete e perciò sulla tavola di Capodanno non possono mancare come auspicio di fortuna e ricchezza per l’anno che sta per iniziare.
Ogni chicco di lenticchia corrisponde a una moneta, quindi più se ne mangiano più soldi arriveranno.
Oltre che mangiarle come contorno di cotechino e zampone, si possono preparare dei sacchettini porta-fortuna, con dei tulle per bomboniera da riempire ognuno con una manciata di lenticchie. Si possono legare con un nastrino in tinta all’albero o regalarli come buon augurio. Possono anche essere usati come segnaposto per la tavola di San Silvestro…magari questo consiglio conservatelo per il prossimo anno, questa volta purtroppo non saranno necessari.
Allo stesso modo delle lenticchie, il riso con i suoi chicchi dovrebbe, secondo varie credenze, portare abbondanza per il prossimo anno. Oltre ad usarlo come ingrediente per le ricette, se ne può spargere una manciata sulla tavola oppure metterlo crudo in una ciotolina.
2 - UVA
Simboleggia l’abbondanza e per questo non manca mai sulle tavole di Capodanno. Un antico proverbio, infatti, recita: “chi mangia l'uva per Capodanno conta i quattrini tutto l'anno”. Usanza vuole che, nella notte tra la fine dell’anno vecchio e l’inizio del nuovo, a Capodanno bisogna mangiane 12 acini (abbastanza rapidamente); ogni acino d'uva rappresenta un mese diverso, quindi se, per esempio, il terzo chicco d'uva è un po' acido, marzo potrebbe essere un mese complicato. In Spagna ad esempio il rito portafortuna è mangiare i 12 chicchi d'uva al ritmo dei dodici rintocchi delle campane a mezzanotte, chi riesce a mangiarli seguendo i rintocchi avrà soldi e fortuna. Per evitare l'assalto alla fruttiera, può essere un gesto simpatico e gradito preparare i chicchi già contati in coppette individuali, da mettere in tavola un attimo prima del conto alla rovescia.
3 – NOCI
La tradizione di mettere le noci sulla tavola di Capodanno è contadina: nei tempi antichi, il capofamiglia prendeva 12 noci, le metteva dentro la credenza e le ricopriva di sale; il giorno successivo, la noce più secca o umida indicava il mese del nuovo anno che sarebbe stato più secco o piovoso. Da sempre usati nei riti alle divinità come simbolo di fortuna e felicità, le noci, così come in generale tutta la frutta secca, non devono mai mancare sulla tavola dell’ultimo dell’anno: una bella cesta ricca di frutta a guscio darà gioia e allegria a tutta la compagnia. Solitamente sono 7 quelli che non devono mai mancare a capodanno: noci, nocciole, arachidi, uvetta, mandorle, fichi e datteri.
4 - MELAGRANA
Nella mitologia greca e romana la pianta e il frutto erano considerati sacri perché amati dalle dee Venere e Giunone, spesso rappresentate proprio con una melagrana in mano, mentre nell'Antico Egitto il melograno compare come simbolo di fertilità e fortuna. Ancora oggi viene ritenuto simbolo di fertilità e ricchezza per i suoi gustosi “grani” rossi (numerosi e difficili da contare) che in cucina possono essere impiegati in numerosi modi. Il loro succo ha un sapore molto dolce, ideale per preparare confetture e per condire anche risotti, primi piatti e insalate. Per un cocktail originale spremete il succo del melograno e aggiungetene un cucchiaio a un calice di spumante, decorate con alcuni chicchi intatti.
5 - PEPERONCINI
Come può mancare sulle tavole calabresi il simbolo che più rappresenta la regione?
Rigorosamente rossi, sono fondamentali per scacciare la cattiva sorte.
Il loro effetto scaramantico è legato al colore associato al loro fuoco interno e alla forma appuntita capace di distruggere il cosiddetto “malocchio”.
Oltre che usarlo per dare “carattere” alle pietanze del cenone, i peperoncini sono belli anche come elemento decorativo magari per creare un centro-tavola portafortuna.