1 – IL CALENDARIO DELL’AVVENTO
Con la prima domenica dopo la festa di Cristo Re parte l’avvento, il periodo di quattro settimane che precede il Natale cristiano. La leggenda narra che alla fine dell’800 un bambino tedesco impaziente di festeggiare il Natale, quando arrivava il mese di dicembre chiedeva insistentemente alla mamma “Quando arriva il Natale?”.
Stanca di sentirsi ripetere la stessa domanda, la mamma preparò i tipici biscotti speziati natalizi e li conservò in 24 piccoli sacchetti che il figlio poteva aprire, uno al giorno, dal 1° dicembre fino alla vigilia, potendo così sapere quanti giorni mancavano al Natale. Da grande, Gerhard Lang, diventò editore e trasformò l’idea della madre in un calendario con un disegno per ogni giorno e l’anno seguente introdusse il dettaglio delle finestrelle, dal cui interno spuntavano angeli o piccoli Gesù Bambino da ritagliare o assemblare, oppure da riempire con dolcetti o cioccolatini. Il Calendario dell’Avvento divenne ben presto una tradizione che conquisterà tutto il mondo. Oggi esiste un’infinità di calendari, per tutti i gusti, per tutte le tasche e non solo per bambini: non contengono più solo cioccolatini ma oggetti a tema, articoli di cancelleria, poesie e cosmetici inoltre sono realizzati nelle più svariate forme e materiali e vanno tutti a ruba, tanto da diventare anche oggetto del desiderio e da collezionismo.
2 - LA LEGGENDA DELLE PALLINE DI NATALE
La leggenda delle palline di Natale è legata alla storia di un povero artista di strada che, nei giorni seguenti alla nascita di Gesù, si trovava a Betlemme. La notizia della natività era arrivata in ogni dove e lui, come tanti altri, desiderava salutare il Redentore ma non aveva nemmeno un dono da portargli. “Tutti portano qualcosa al piccolo Gesù ed io invece non ho proprio niente! Forse sarebbe meglio non andarci” pensava e questo pensiero lo faceva sentire molto triste. “Cos'hai?” gli chiese un giorno un pastore vedendolo così triste, allora il povero artista gli confidò il suo problema... “Ti sbagli amico mio - disse il pastore - non è vero che non hai niente,tu hai il tuo talento! Và da Gesù mostragli i tuoi giochi e vedrai che lo renderai felice”. Rincuorato dalle parole del pastore, l'artista si fece coraggio e andò da Gesù e fece ciò che sapeva fare meglio, il giocoliere. Cominciò così a far ruotare delle palline in aria, scatenando nel Bambin Gesù tante risate. Da quel giorno per ricordarci la bellezza di quelle risate si appendono delle palline colorate all'albero di Natale.
3 - LA STORIA DELLA LETTERINA DI NATALE
Uno dei momenti più attesi e magici per i bambini è scrivere lettere a Babbo Natale; nella speranza di ricevere i doni desiderati inviano le loro lettere al più famoso abitante del Polo Nord per dirgli quanto bene si sono comportati durante tutto l’anno e perché si meritano di ricevere i doni che desiderano. Sebbene questa possa sembrare solo una tradizione, ha anche una bella storia che ora proviamo a raccontarvi.
Nel dicembre 1871 Thomas Nast disegnò, per la rivista Harper's Weekly, un’illustrazione (diventata poi iconica) nella quale si vedeva Babbo Natale alla sua scrivania mentre leggeva la sua posta ordinata in due pile: “Lettere da genitori di bambini cattivi” e “Lettere da genitori di figli buoni”. Fu proprio Nast a diffondere l'idea di inviare posta a Santa Claus, oltre che a immaginare il luogo fisico della sua abitazione, in un'illustrazione del 1866 intitolata Santaclausville, N.P., in cui fu data ai bambini una destinazione precisa a cui indirizzare le proprie letterine. La tradizione dell’invio della lettera si sviluppa negli Stati Uniti di pari passo con la crescita del sistema di comunicazione postale e scolastico diventando negli ultimi 150 anni la colonna portante del Natale. Molti direttori di giornali avevano riconosciuto il potere emotivo delle lettere, e avevano deciso di pubblicare i disegni dei bambini e le liste dei loro desideri. Tra il 1870 e i primi decenni del 1900, le richieste dei bambini tendevano a essere semplici e pratiche, si chiedevano doni come scrivanie, libri di preghiere, generi alimentari; con gli anni e mentre la società cambiava, i bambini hanno cominciato a chiedere oggetti più divertenti o adatti alla loro età, come caramelle, bambole e pattini a rotelle fino ad arrivare ai videogiochi e agli overboard di oggi.
4 - LA STORIA DEL “PANETTONE”
Esistono diverse leggende sull’origine del panettone ma le due le storie che godono di maggior credito sono le seguenti:
1 - Messer Ulivo degli Atellani, falconiere, abitava nella Contrada delle Grazie a Milano. Innamorato di Algisa, bellissima figlia di un fornaio, si fece assumere dal padre di lei come garzone e, per incrementare le vendite, provò a inventare un dolce: con la migliore farina del mulino impastò uova, burro, miele e uva sultanina. Poi infornò. Fu un successo strabiliante, tutti vollero assaggiare il nuovo pane e qualche tempo dopo i due giovani innamorati si sposarono e vissero felici e contenti.
2 - Il cuoco al servizio di Ludovico il Moro fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale cui erano stati invitati molti nobili del circondario, ma il dolce, dimenticato per errore nel forno, quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, propose una soluzione: “Con quanto è rimasto in dispensa – un po' di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola”. Il cuoco acconsentì e, tremante, si mise dietro una tenda a spiare la reazione degli ospiti. Tutti furono entusiasti e al duca, che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: “L'è 'l pan del Toni”. Da allora è il "pane di Toni", ossia il "panettone".
Oggi il panettone è un dolce tipico italiano tutelato dal 2005 da un disciplinare, che ne specifica gli ingredienti e le percentuali minime per essere definito tale. Viene anche esportato come dolce simbolo del Natale in moltissimi paesi.
5 – PERCHE’ FESTEGGIAMO SANTO STEFANO?
Il 26 dicembre è il giorno in cui la Chiesa Cattolica ricorda il primo martire, Santo Stefano. Per la chiesa è un Santo particolarmente caro perché la benedizione ricevuta dagli Apostoli prima di lasciarlo partire per predicare è identificata come il principio del cammino del diaconato; proprio dei diaconi è il protettore. Nel 1949 il giorno di Santo Stefano diventò festivo anche per lo stato. Il proposito di questa festività era di prolungare, seppure di un solo giorno, le vacanze natalizie, e, per seguire anche una coerenza temporale, di celebrare il primo santo, dopo l’avvento del Cristo, che ha combattuto per la fede cristiana.